Il decreto Sicurezza e Immigrazione è legge
Via libera alla conversione in legge
La Camera dei Deputati ha definitivamente approvato la conversione del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113 nella versione in cui era stato modificato e approvato dal senato. La legge introduce una serie di novità in materia di immigrazione e protezione internazionale, di sicurezza pubblica e di prevenzione e contrasto al terrorismo e alla criminalità mafiosa.In particolare, per quanto riguarda la protezione internazionale, il provvedimento prevede la sostituzione del permesso di soggiorno per motivi umanitari con permessi per "protezione speciale" (un anno), "per calamità naturale nel Paese di origine" (sei mesi), "per condizioni di salute gravi" (un anno), "per atti di particolare valore civile" e "per casi speciali" (vittime di violenza grave o sfruttamento lavorativo). Prevista l'adozione, con decreto del ministero dell'Interno, di una lista dei Paesi di origine sicuri, al fine di accelerare la procedura di esame delle domande di protezione internazionale delle persone che provengono da uno di questi Paesi. Per accelerare l'esame delle domande di protezione internazionale, il questore dà comunicazione alla Commissione competente nel caso in cui il richiedente sia indagato o sia stato condannato, anche con sentenza non definitiva, per uno dei reati riconosciuti di particolare gravità. L'eventuale ricorso non sospende l'efficacia del diniego.
Inoltre, viene ridisegnato lo Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati; vi avranno accesso solo i titolari di protezione internazionale e i minori stranieri non accompagnati.
L'importo del contributo per la richiesta della cittadinanza viene aumentato da 200 a 250 euro e i tempi del procedimento di concessione della cittadinanza per matrimonio e per residenza vengono raddoppiati da 2 a 4 anni. La legge prevede la revoca della cittadinanza italiana per i colpevoli di reati con finalità di terrorismo o eversione dell'ordinamento costituzionale.