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Audizione Presidente dell'ANCI in materia di politiche dell'immigrazione, diritto d'asilo e gestione dei flussi migratori


Nel corso dell’audizione il presidente dell'ANCI, Antonio Decaro, ha evidenziato l’importanza di preservare e tutelare la rete Sprar/Siproimi, che era e rimane un patrimonio costitutivo del welfare pubblico del nostro Paese. La nuova normativa modifica la tipologia di beneficiari che accedono al sistema di accoglienza dei Comuni ma la natura del Sistema Siproimi resta perfettamente sovrapponibile allo Sprar, di cui conserva le principali caratteristiche: titolarità pubblica dei progetti, che rimangono in capo ai Comuni, partenariato privilegiato con il terzo settore, qualità dei percorsi di integrazione, modello di accoglienza diffusa.

In prospettiva, il Siproimi dovrà diventare il sistema che accoglierà gradualmente tutti i minori stranieri non accompagnati.Per facilitare ed accelerare questo processo è necessaria una riforma del decreto del Ministro dell’Interno 10 agosto 2016, intervento molto complesso che sta impegnando i tecnici di ANCI e Ministero dell’Interno.

In quella sede sarà necessario affrontare anche il tema, particolarmente significativo, della definizione certa dei tempi di erogazione dei finanziamenti ai Comuni, ciò al fine di garantire i servizi alle persone in accoglienza e tutelare la serenità degli stessi operatori dell’accoglienza, che in passato hanno subito forti ritardi nell’erogazione degli stipendi.

Il Presidente dell’ANCI ha inoltre illustrato come lo Sprar si sia rivelato, nel corso degli anni, un sistema d’eccellenza anche rispetto agli strumenti di monitoraggio e di assistenza tecnica realizzati. Proprio a partire da questa ampia esperienza verranno ulteriormente qualificati, in accordo con il Ministero dell’interno, strumenti e attività di prevenzione di ogni rischio, sia pur minimo, di cattiva gestione dei progetti.

Il Presidente Decaro è poi passato ad illustrare le criticità legate alla nuova normativa che i Comuni rappresentano ad ANCI. Uno dei nodi centrali riguarda l’iscrizione anagrafica. Sul punto, Decaro ha evidenziato la necessità, da parte dei sindaci, di conoscere le persone presenti sul proprio territorio per garantire i servizi e l’assistenza sanitaria. Un eccessivo irrigidimento normativo e una difforme applicazione delle norme crea una situazione di confusione nei Comuni. Esistono già le sentenze dei Tribunali di Torino, Genova e Bologna che hanno privilegiato una interpretazione “costituzionalmente orientata” secondo la quale i richiedenti asilo, una volta presentata la domanda di protezione internazionale possano iscriversi all’anagrafe utilizzando ogni documentazione, diversa dal permesso di soggiorno per richiesta d’asilo, utile a comprovare tale regolarità di soggiorno. I Comuni hanno bisogno di indicazioni certe.

E’ stata infine affrontata la questione, ancora aperta, che riguarda le persone vulnerabili che escono dal circuito dell’accoglienza e che restano a carico dei Comuni e del welfare locale e le persone con disagio psichico.Se prima queste persone erano a carico dello Sprar ora restano di competenza dei Comuni, costretti ad affrontare i relativi costi, in termini tanto finanziari come di coesione sociale. Si tratta di persone in condizioni di particolare fragilità che richiedono una presa in carico a 360 gradi a cui i sistemi di welfare, da soli, non possono rispondere.

In conclusione, il Presidente ha evidenziato la necessità di attivare un tavolo di confronto istituzionale, che coinvolga anche il Ministero della Salute e le Regioni, insieme ad Anci, per definire un intervento di potenziamento dei centri di igiene mentale, a favore dei migranti ma che possa andare a beneficio di tutta la cittadinanza.

dati pubblicazione

Fonte: CITTALIA-ANCI
Data: 14/06/2019
Area: area pubblica

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