Decreto Flussi 2019
I paesi che non hanno sottoscritto gli accordi di rimpatrio saranno esclusi
Le quote 2019 dovrebbero ricalcare, in grandi linee, quelle 2018. Dei 30.850 posti, più della metà (18mila) sono riservati ai lavoratori stagionali, quelli impiegati per lo più nelle aziende agricole per le stagioni del raccolto e che (in teoria) alla fine del contratto dovrebbero lasciare il Paese. Il resto (12.850 posti) sono per i lavori non stagionali, ma anche qui la fetta più grossa (poco meno di 10mila) è riservata alle riconversioni in permessi di lavoro di altre tipologie di permessi. Una voce quest’anno particolarmente ambita per salvare dall’espulsione i tanti minori non accompagnati che compiono 18 anni o quelle migliaia di immigrati, i più integrati, che lavorano già con la protezione umanitaria ottenuta con le vecchie regole e che, nella quasi totalità dei casi, è destinata ad essere revocata per effetto della legge Salvini. Alla fine di posti per contratti di lavoro subordinato ne rimarrebbero meno di tremila.
I Paesi che non hanno sottoscritto gli Accordi di rimpatrio saranno esclusi dal decreto flussi 2019.