Calo di richiesta di asilo nell'Union Europeo
Rapporto 2018 dell'European Asylum Support Office
Per il terzo anno consecutivo, il 2018 ha visto una riduzione delle richieste di protezione internazionale nei paesi EU+ (i 28 Paesi dell’Unione Europea più Svizzera e Norvegia) a seguito della crisi migratoria del 2015. Nel 2018 sono state presentate 634.700 domande, il 10% in meno rispetto al 2017, anno nel quale è stato presentato il 44% di richieste d’asilo in meno rispetto all’anno precedente. Sostanzialmente, nel 2018 si è tornati al livello del 2014. I dati emergono dal report 2018 sull’andamento delle richieste di asilo e degli esiti nell’Unione Europea dell’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (European asylum support office – EASO).
La principale nazionalità di provenienza dei richiedenti asilo è la Siria (oltre una su dieci). Dopo la Siria, tra i primi tre paesi d'origine dei richiedenti asilo nel 2018 nell’UE vi sono Afghanistan e Iran.
Nonostante il generale calo delle richieste di protezione internazionale, per alcuni paesi di origine si evidenzia invece un aumento, come nel caso dei richiedenti asilo provenienti da Georgia, Turchia e Venezuela. Un notevole aumento si è registrato anche per i richiedenti di Colombia, Palestina e Iran. Paesi EU+ hanno adottato complessivamente 593.500 decisioni di prima istanza, il 40% in meno rispetto al 2017. Una decisione su tre presa nel 2018 è stata positiva, garantendo lo status di rifugiato o protezione sussidiaria. I cittadini di Siria, Yemen ed Eritrea hanno avuto i tassi di riconoscimento più alti, mentre le percentuali più basse di decisioni positive hanno riguardato i georgiani e i gambiani.
Il numero di richieste presentate e in attesa di decisione in prima istanza continua a diminuire, ma solo di poco. Il numero complessivo di casi pendenti alla fine del 2018 era di 448.300 istanze, mentre nell’autunno del 2016 superavano il milione.